Le vigne del Piemonte sono diventate patrimonio dell'umanità

26 giugno 2014

A 10 anni dalla candidatura, i vigneti delle colline di Langhe, Roero e Monferrato sono stati dichiarati dall'Unesco patrimonio dell' umanità. Adesso la culla del Barolo e del Barbaresco, ma anche del Dolcetto, del Nebbiolo, del Roero, dell’Arneis, del Barbera e del Moscato d’Asti, è  il 50° sito tutelato dall’Unesco in Italia, e nel mondo sarà considerata come il centro storico di Firenze, o la Cappella Sistina.

“E’ un’emozione essere negli Emirati a parlare del nostro piccolo Piemonte – ha detto il neo assessore regionale alla Cultura, Antonella Parigi - e a farci dire che le nostre colline sono un patrimonio inestimabile da preservare.  La nomina – aggiunge – è il frutto di 10 anni di lavoro caparbio. Siamo davanti a regioni come la Bourgogne e la Champagne , è una soddisfazione, per una volta, essere arrivati primi”.

La Francia, comunque , può vantare un nuovo sito patrimonio dell’umanità dell’Unesco, la Grotta di Chauvet, uno dei più importanti siti preistorici nel sud del Paese; tra gli altri siti promossi dall'Unesco, la cittadella di Ebril, nel Kurdistan iracheno, e il Cammino degli Incas,  capolavoro di ingegneria precolombiana, che attraversa l’America del Sud da nord a sud toccando anche i 5.000 metri d’altitudine e sei Paesi: Perù, Cile, Colombia, Ecuador, Argentina e Bolivia.

 

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