I dubbi di Stefano

Per prima cosa vorrei dire che io non sono il tipo da  cose psicologiche come "apri il tuo cuore", "butta tutto fuori" , "parla dei fatti tuoi con tutti così ti sfoghi" ecc. ecc. Per me, il privato è privato, e in molti casi parlare è solo una perdita di tempo. Con Lina però è stato diverso, nessuno mi ha obbligato, nessuno mi ha giudicato o mi ha detto cosa dovevo fare, forse ha funzionato per questo. Ma è meglio che cominci a raccontare la storia. Per farvi capire vi devo parlare un po' di me: ho 46 anni, sono single e vivo nell'appartamento sopra quello di mia madre. Ecco, già lo so cosa state pensando. Beh, ha più di 80 anni, è vedova da 15 e io sono figlio unico, che dovrei fare secondo voi? E comunque questo non c'entra. Sono solo perchè non sono fatto per i legami, il lavoro, lo sport e gli amici riempiono già abbastanza la mia vita, le donne mi piacciono, certo, ma quando cominciano con certi discorsi...va be', lasciamo stare, chissà quante donne stanno leggendo e già mi odiano. Comunque, non è che siate tutte delle sante, anch'io ho sofferto, sono stato piantato dall'oggi al domani senza una spiegazione, comunque sono sopravvissuto, fa parte del gioco, in un certo senso. Ma torno alla storia. Mia madre è una donna molto  socievole, le piace quando viene gente a casa, per cui quando mia zia  le ha chiesto se poteva portare a cena una signora austriaca che aveva conosciuto in vacanza ha detto ovviamente di sì. E così ho conosciuto Elisabeth, una cinquantenne molto in forma, sportiva come me, single anche lei, ma divorziata, niente figli, una passione per l'Italia da tutta la vita. All'inizio ho solo pensato che fosse una persona simpatica e con la quale si poteva parlare senza problemi. Ci siamo scambiati il telefono e tutto è finito lì. Poi ho cominciato a ricevere dei messaggi, molto affettuosi, ho risposto, lei ha cominciato a venire a trovarmi quando poteva, abbiamo fatto una settimana di vacanza ed è andato tutto alla grande. La donna per me, ho pensato. Matura, intelligente, discreta, ama la libertà come me. Per un anno è andata benissimo, poi anche Elisabeth è cambiata, ha cominciato a chiedermi perchè non la andavo mai a trovare, a chiedermi se non sarebbe stato meglio che si trasferisse definitivamente in Italia, e cose di questo genere. Non so cosa avrebbe fatto un altro al mio posto; io mi sono sentito come soffocare. Le volevo bene, ma non capivo perchè le cose dovessero cambiare fra noi; insomma, voglio dire, se sono rimasto solo fino a questa età è perchè mi sta bene così, non è difficile da capire, ed anche lei, ha avuto una vita matrimoniale disastrosa, chi glielo fa fare di ripetere l'esperienza? Insomma, le ho fatto capire che non avevo l'intenzione di cambiare il nostro rapporto, e la conclusione probabilmente ve la immaginate: bye bye Elisabeth, non si è fatta più sentire. Ritorno alla normalità. Ma allora che c'entra Lina? C'entra, c'entra. Perchè è stato allora che le ho scritto. Le ho scritto perchè ero stanco di sentirmi dire ( da mia madre, mia zia e tutti quelli che avevano conosciuto Elisabeth)  che avevo fatto una scemenza, che avevo perso per il mio egoismo e la mia immaturità una donna fantastica, che dovevo essere io a fare il primo passo e cercare di riconquistarla, che non sarei mai stato felice se non cambiavo atteggiamento e chi più ne ha più ne metta. Ho scritto a Lina perchè a questo punto mi erano venuti dei dubbi: ma allora, faccio proprio schifo? solo perchè ho detto la verità? La risposta di Lina è stata molto semplice: "Nessuno può fare cose contrarie alla sua natura, e, se le fa, il risultato non sarà positivo". Non  mi ha fatto i complimenti, certo, ma non mi ha dato addosso, e, cosa più importante, mi ha fatto capire qualcosa in più di me stesso. Beh, ecco la conclusione della storia. Sono andato da Elisabeth, a casa sua in Austria, la scorsa settimana, le ho fatto una sorpresa. Le ho detto esattamente quello che pensavo, cioè che per me lei è e resterà una persona fantastica, che le voglio un mondo di bene, ma non sono pronto per il matrimonio, o una convivenza, e non so se lo sarò mai. Adesso è di nuovo tutto a posto, fra noi. Voglio dire che siamo amici, che continueremo a vederci, ma senza pressione e chi vivrà vedrà. Complimenti, Lina!

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