Che cos'è il sonnambulismo?

Il sonnambulismo è un fenomeno che incuriosisce e mette a disagio nello stesso tempo, anche perché accade all’improvviso, e nel cuore della notte. In psico-neurologia è considerato uno dei fenomeni più affascinanti, ma, diciamolo subito, non è preoccupante. Statistiche recenti dicono che il sonnambulismo colpisce almeno una volta un bambino su tre, soprattutto intorno ai 12 anni, mentre solo l’ 1% degli adulti ne soffre, e fortunatamente solo in pochi casi può essere sintomo di patologia, per esempio un disturbo di controllo ossessivo compulsivo.

Il sonnambulismo è un disturbo del sonno di carattere motorio che consiste nell'attivazione di diverse aree del sistema nervoso centrale durante le ore di sonno. In conseguenza di ciò, possono attivarsi sia il sistema motorio che quello vegetativo. Il sonnambulismo avviene nella fase del sonno non REM,  quindi di solito nelle prime due o tre ore, ed in genere dura 15 minuti; il sonnambulo quando si risveglia non ricorda niente dell’accaduto. Si parla di un soggetto affetto da  sonnambulismo quando la frequenza degli episodi è mensile. Esiste una componente ereditaria del sonnambulismo.

I comportamenti che può assumere un sonnambulo sono vari: sedersi sul letto, mangiare o bere, camminare per casa, a volte anche andare fuori casa o su un balcone; si tratta in genere di comportamenti che riproducono gesti abituali. Al contrario di quando sono svegli, i sonnambuli fanno movimenti scoordinati; la vista e l’udito non funzionano allo stesso modo  e, se parlano nel sonno, le parole sono prive di senso. C’è una popolare credenza che dice che svegliare un sonnambulo è pericoloso; il soggetto in fase di sonnambulismo non reagisce al mondo esterno, ma se viene svegliato può trovarsi confuso.

Nei bambini, le cause del sonnambulismo sono correlate a fattori psicologici; negli adulti sembra che lo stress sia una delle prime cause, ma anche gli orari irregolari di riposo, per esempio nelle persone che svolgono un lavoro con frequenti turni di notte. Dal  punto di vista psicologico, è possibile che il soggetto stressato non riesca ad abbandonarsi completamente al sonno, come una sentinella che deve vegliare tutta la notte. Durante il sonno quindi si verifica un conflitto: da una parte il tentativo di dormire per ricavarne disintossicazione e riposo, dall’altra il sistema nervoso centrale, sovraeccitato, mantiene attivi  i meccanismi di veglia che si oppongono al sonno. Sembra poi che il soggetto sonnambulo perda i freni inibitori verso qualcosa che desidera e che ha represso: è come se si liberasse improvvisamente di certi blocchi psichici. I sonnambuli stanno bene di giorno, spesso non sanno di avere questo disturbo; lo possono scoprire casualmente se, durante il sonnambulismo, fanno qualcosa di concreto come andare a sbattere contro un muro, ma in generale sono gli altri a dirglielo. Come già detto, il sonnambulismo non è in generale preoccupante; se si tratta di bambini o preadolescenti, l’essere sonnambuli testimonia le normali tensioni psicologiche della loro età,  se invece ad essere sonnambuli sono gli adulti, considerando che il sonnambulismo non è di per sè una malattia, possono segnalare che sono stressati o che c'è bisogno di cura e attenzione verso i loro ritmi di sonno. Ad ogni modo, non esiste un unico trattamento per il disturbo del sonno, ma bisogna valutare individualmente la situazione, per correlare eventuali disturbi psicologici o fisici associati, e, se necessario, rivolgersi a centri specializzati.
 

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