La mia storia comincia nella mia città, Bologna. Sono una designer, ho 42 anni, vivo sola, ho qualche amico, ma fidanzati niente. Poi conosco Gianluca, architetto affascinante, un pò più grande di me, separato da poco, un figlio adolescente. Non credo molto in questa storia all'inizio, mi dico che voglio solo divertirmi, perchè no, poi, non so come, mi accorgo che Gianluca è diventato una parte importante della mia vita, pazzesco, alla mia età, innamorarmi come una quindicenne, chi se lo aspettava, e poi che futuro può avere mai questa cosa? Cerco di vivere alla giornata finchè una sera a cena lui mi dice: "Ti devo parlare". "Ecco"- penso- "adesso dirà che fra noi è finita"- e mi preparo al peggio, cercando di trattenere le lacrime, che stupida. E invece, la sorpresa: gli hanno offerto un lavoro molto interessante, però deve trasferirsi in Germania. "Tu verresti?" mi chiede, un pò imbarazzato. Accidenti, non è una proposta di matrimonio, ma ci assomiglia molto. "Sì, certo!"- quasi urlo di gioia -"Ma il tuo lavoro, come farai?" "Non ti preoccupare, posso staccare per un pò, una soluzione la trovo". La sera più felice della mia vita, mi veniva voglia di ballare. In quattro e quattr'otto è tutto organizzato, e si parte per Francoforte. Io mi sento al settimo cielo, che vita meravigliosa mi aspetta, un sogno...Poi, però, mi sveglio. E' tutto nuovo, anche troppo: la lingua, il clima, le strade, la gente. Gianluca lavora un sacco, torna a casa tardissimo, ed io lo aspetto tutto il giorno cercando disperatamente qualcosa da fare. Ma che cosa? Con chi? Finisce che passo tutto il giorno su Internet, mi riempio di cioccolato, e mi viene un magone tale che spesso e volentieri piango come una bambina. Non davanti a lui, certo, ma non è un idiota, ha capito che non sto bene. Ed anche lui, in fondo, avrebbe bisogno di una mano, perchè è tutto nuovo anche per lui, ed io, come posso aiutarlo? Ogni giorno che passa mi sento sempre più una fallita, con gli amici in Italia mi vergogno di dire la verità, loro non fanno che dirmi che ho avuto una fortuna sfacciata...forse, non so, ma perchè allora ho sempre voglia di piangere? Su Internet un giorno mi imbatto in Lina. A Bologna non avrei mai neanche pensato di scriverle ma a Francoforte, l'Italia mi manca così tanto che non ci penso due volte. Le scrivo e mi sfogo. Che cosa mi risponde Lina? "Devi volerti bene, e questo significa non andare contro la tua natura. Non avere paura di essere te stessa". Non so, dopo aver letto queste parole, semplici in verità, mi sento più forte. Gianluca rientra, ed io mi faccio trovare, per una volta, vestita bene, truccata, la cena è pronta (non so cucinare, ma esistono fantastici ristoranti da asporto....) , vedo che lui è sorpreso, ma contento di vedermi più serena e, dopo cena, mi faccio coraggio e glielo dico "Ti amo, non ti voglio perdere, ma non posso stare qui". E, incredibile, va tutto bene! Gianluca è stato fantastico, ha detto che gli importava solo la mia felicità, che qualunque cosa per lui andava bene. Sono tornata a Bologna, arrivata a casa ho pianto lacrime di gioia, il primo giorno di nuovo al lavoro volevo baciare tutti, anche i colleghi antipatici. Sì, Gianluca mi manca, ma ci sentiamo sempre, appena posso vado da lui o lui viene da me, è un sacrificio, certo, ma va bene così e poi...chi può dire cosa ci riserva il futuro? Forse scriverò di nuovo a Lina, ma solo per ringraziarla!