6 giugno 2014
Quasi 2,5 tonnellate di farmaci, ormoni, droghe d'abuso, disinfettanti e cosmetici, ma anche di caffeina e nicotina, finiscono ogni anno nel fiume Po. Questo è il risultato di una ricerca co-finanziata dalla Fondazione Cariplo e condotta dall'Istituto Mario Negri. Gli esperti, tuttavia, assicurano che non ci sono rischi per la sicurezza dell'acqua potabile, in quanto le concentrazioni delle sostanze contaminanti al momento non sono a una soglia pericolosa. E' indubbio, comunque, che sarebbe molto pericoloso abbassare la guardia, perché non esistono ancora norme che controllino il carico di queste sostanze nelle acque.
Ettore Zuccato, capo del Laboratorio di Tossicologia della Nutrizione dell'Istituto Negri, aggiunge che anche i diversi interventi dell'uomo nel sottosuolo favoriscono il passaggio dei contaminanti emergenti, la cui dimensione è in rilevante crescita, per cui è essenziale mettere a punto strategie di protezione per prevenire i problemi, ed evitare eventuali situazioni di contaminazione diffusa.